mercoledì 30 dicembre 2009


Vasto dice NO al nucleare a Termoli e ovunque

Approvato con i soli voti della maggioranza un articolato Odg contro il nucleare.

Nello scorso Consiglio comunale svoltosi il 15 dicembre è stato approvato dalla sola maggioranza un Odg (primo firmatario Maurizio Vicoli - Sinistra Ecologia e Libertà) con cui si chiede al governo nazionale di rivedere la propria politica energetica e a dotarsi di un Piano Energetico Nazionale. Ecco il testo completo:
Il Consiglio Comunale di Vasto

VISTO
Che la città di Termoli sia stata individuata come possibile sito per l'insediamento di una centrale nucleare;
Che il Comune di Ururi con delibera di Giunta n. 136 del 15-10-2009 ha intrapreso una serie di iniziative contro ogni ipotesi di installazione di centrale nucleare nel Basso Molise;
Che questo territorio ha già pagato il suo tributo nella produzione di energia ospitando due centrali turbo-gas;
Che tale ipotesi, se concretizzata, graverebbe notevolmente sull'economia turistica della costa molisana e dell'Abruzzo teatino.

CONSIDERATO

Che l'80% degli Italiani nel 1987 si è espresso contro il nucleare con tre referendum abrogativi relativi al 13° comma dell'articolo unico legge 10/1/1983 n.8 (col quale il Comitato interministeriale per la programmazione economica poteva decidere autonomamente sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non avessero deciso entro tempi stabiliti); ai commi 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 della citata legge (con i quali lo Stato stabiliva l'erogazione di contributi a favore dei comuni e delle regioni sedi di centrali alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi) ed infine con l'abrogazione dell'art. 1 della Legge 856/1973 (con la quale si impedì all’ENEL di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all'estero);
Che L'Italia, a tutt'oggi, non si è ancora dotata di un Piano Energetico Nazionale che riporti reali fabbisogni e seria ed approfondita analisi sugli sprechi energetici;
Che, secondo l'ENI (ex Ente Nazionale Idrocarburi), le famiglie italiane possono, con alcune elementari regole di comportamento responsabile dell'uso di energia, abbattere del 30% il fabbisogno energetico nazionale e che secondo le associazioni ambientaliste questa quota può superare il 50%;
Che la produzione di energia dal nucleare, se da un lato abbatte le emissioni di CO2 nell'atmosfera, dall'altro pone gravi problemi di conservazione in totale sicurezza delle scorie radioattive alcune delle quali hanno tempi di decadimento vicino al milione di anni (cioè 10.000 secoli);

EVIDENZIATO

Che l'Homo Sapiens Sapiens, a cui la nostra specie appartiene, è comparso sulla Terra "appena" 150.000 anni fa, cioè 1500 secoli fa;
Che l'enorme tempo di decadimento della radioattività può essere incompatibile con qualsiasi materiale deputato alla costruzione di contenitori capaci di chiudere ermeticamente e per un lasso di tempo che è sette volte quello che ci divide dalla comparsa dell'uomo;
Che, in ogni caso, questi magazzini di scorie radioattive dovrebbero essere inattaccabili ad ogni aggressione naturale (dagli agenti corrosivi alle catastrofi sismiche) poiché ogni minima alterazione del contenitore porterebbe alla fuoriuscita di radiazioni i cui effetti mortali sono tragicamente documentati da Hiroshima a Chernobyl;
Che le attuali generazioni finirebbero per ipotecare il futuro delle prossime 40.000;
Che il passo immediato, ecologicamente compatibile ed economicamente conveniente, debba andare innanzitutto verso una seria politica sul risparmio energetico;
Che, dopo tutto, l'Italia è il Paese del Sole e del vento;

FA VOTI

Perché il Governo nazionale:
Ripensi la sua politica energetico-nucleare;
Si doti di un Piano energetico nazionale fondato soprattutto a creare, per le famiglie e le aziende italiane, forti incentivi al risparmio energetico;
Individui, in subordine, siti alternativi che tengano conto dell'economia dei singoli territori in modo da non penalizzarne lo sviluppo specie se fondato sul turismo, l'arte e la cultura.

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