mercoledì 30 dicembre 2009



Finalmente l'Abruzzo ha il suo Piano Energetico Regionale (P.E.R.)

Diventa operativo il Piano energetico regionale dopo l’approvazione del Consiglio regionale. Il provvedimento amministrativo presentato dalla Giunta regionale ha infatti ottenuto, per la prima volta, il via libera del Consiglio regionale.
“Si tratta di un provvedimento importante – ha commentato il presidente della Regione, Gianni Chiodi – che disegna le linee di sviluppo in campo energetico della Regione Abruzzo. Ed è la prima volta che questo avviene con il voto del Consiglio regionale, in quanto il precedente risalente al 1999 era stato approvato solo dalla Giunta regionale”. “La condivisione ottenuta in sede di Consiglio regionale – sottolinea il presidente Chiodi – è frutto soprattutto dell’approccio che noi abbiamo voluto dare al Piano stesso, e cioè non di chiusura e scontro con la precedente bozza elaborata dal consigliere ed ex assessore all’Ambiente Franco Caramanico, che ha svolto per l’occasione un’opera importante, ma di apertura e condivisione sulle strategie di ampio raggio. Una continuità amministrativa e condivisione che sono certo darà i suoi frutti, proprio perché riteniamo che il Piano guardi con attenzione al futuro e alle dinamiche evolutive dell’energia”. Il presidente Chiodi ha poi annunciato che “la prossima Conferenza regionale sull’energia sarà tutta dedicata al Piano energetico votato dal Consiglio regionale”. Dal punto di vista tecnico, il Piano energetico esalta le fonti rinnovabili non escludendo impianti ad alta efficienza energetica da gas naturale per garantire la stabilità della rete. L’obiettivo è arrivare per il 2015 al 51% di consumo di energia garantita dalle fonti rinnovabile con una fase intermedia al 2010. Il Piano energetico, inoltre, analizza i bisogni energetici della regione e le potenzialità del territorio nella produzione di energia da fonti rinnovabili: dall’idroelettrico al solare termico, dalle biomasse, solide e liquide, fino all’eolico. Discorso a parte, invece, per quanto riguarda i rifiuti che prevede i parametri indicati nel Piano rifiuti. Su fronte dei finanziamenti, inoltre, il nuovo Piano energetico mette in coerenza tutte le azioni di finanziamento nazionali e europee e pone obiettivi di semplificazione amministrativa.

Vasto dice NO al nucleare a Termoli e ovunque

Approvato con i soli voti della maggioranza un articolato Odg contro il nucleare.

Nello scorso Consiglio comunale svoltosi il 15 dicembre è stato approvato dalla sola maggioranza un Odg (primo firmatario Maurizio Vicoli - Sinistra Ecologia e Libertà) con cui si chiede al governo nazionale di rivedere la propria politica energetica e a dotarsi di un Piano Energetico Nazionale. Ecco il testo completo:
Il Consiglio Comunale di Vasto

VISTO
Che la città di Termoli sia stata individuata come possibile sito per l'insediamento di una centrale nucleare;
Che il Comune di Ururi con delibera di Giunta n. 136 del 15-10-2009 ha intrapreso una serie di iniziative contro ogni ipotesi di installazione di centrale nucleare nel Basso Molise;
Che questo territorio ha già pagato il suo tributo nella produzione di energia ospitando due centrali turbo-gas;
Che tale ipotesi, se concretizzata, graverebbe notevolmente sull'economia turistica della costa molisana e dell'Abruzzo teatino.

CONSIDERATO

Che l'80% degli Italiani nel 1987 si è espresso contro il nucleare con tre referendum abrogativi relativi al 13° comma dell'articolo unico legge 10/1/1983 n.8 (col quale il Comitato interministeriale per la programmazione economica poteva decidere autonomamente sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non avessero deciso entro tempi stabiliti); ai commi 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 della citata legge (con i quali lo Stato stabiliva l'erogazione di contributi a favore dei comuni e delle regioni sedi di centrali alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi) ed infine con l'abrogazione dell'art. 1 della Legge 856/1973 (con la quale si impedì all’ENEL di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all'estero);
Che L'Italia, a tutt'oggi, non si è ancora dotata di un Piano Energetico Nazionale che riporti reali fabbisogni e seria ed approfondita analisi sugli sprechi energetici;
Che, secondo l'ENI (ex Ente Nazionale Idrocarburi), le famiglie italiane possono, con alcune elementari regole di comportamento responsabile dell'uso di energia, abbattere del 30% il fabbisogno energetico nazionale e che secondo le associazioni ambientaliste questa quota può superare il 50%;
Che la produzione di energia dal nucleare, se da un lato abbatte le emissioni di CO2 nell'atmosfera, dall'altro pone gravi problemi di conservazione in totale sicurezza delle scorie radioattive alcune delle quali hanno tempi di decadimento vicino al milione di anni (cioè 10.000 secoli);

EVIDENZIATO

Che l'Homo Sapiens Sapiens, a cui la nostra specie appartiene, è comparso sulla Terra "appena" 150.000 anni fa, cioè 1500 secoli fa;
Che l'enorme tempo di decadimento della radioattività può essere incompatibile con qualsiasi materiale deputato alla costruzione di contenitori capaci di chiudere ermeticamente e per un lasso di tempo che è sette volte quello che ci divide dalla comparsa dell'uomo;
Che, in ogni caso, questi magazzini di scorie radioattive dovrebbero essere inattaccabili ad ogni aggressione naturale (dagli agenti corrosivi alle catastrofi sismiche) poiché ogni minima alterazione del contenitore porterebbe alla fuoriuscita di radiazioni i cui effetti mortali sono tragicamente documentati da Hiroshima a Chernobyl;
Che le attuali generazioni finirebbero per ipotecare il futuro delle prossime 40.000;
Che il passo immediato, ecologicamente compatibile ed economicamente conveniente, debba andare innanzitutto verso una seria politica sul risparmio energetico;
Che, dopo tutto, l'Italia è il Paese del Sole e del vento;

FA VOTI

Perché il Governo nazionale:
Ripensi la sua politica energetico-nucleare;
Si doti di un Piano energetico nazionale fondato soprattutto a creare, per le famiglie e le aziende italiane, forti incentivi al risparmio energetico;
Individui, in subordine, siti alternativi che tengano conto dell'economia dei singoli territori in modo da non penalizzarne lo sviluppo specie se fondato sul turismo, l'arte e la cultura.

martedì 29 dicembre 2009


Inquinamento luminoso e Risparmio energetico:
Il Comune di Vasto incalza la Regione

Nello scorso Consiglio comunale è stato approvato, all'unanimità, anche un Odg per incalzare la Regione ad inserire nel bilancio che sta per approvare anche contributi finalizzati a quei Comuni che hanno lavorato per l'applicazione della L.R. 12/2005.

Ecco il testo completo.

ORDINE DEL GIORNO


Nel sollecitare l’approvazione di un Regolamento relativo alla L.R. 12/2005 così come previsto dalla legge stessa all’art. 2 comma 2, il Consiglio comunale di Vasto:

VISTO
Che dall’approvazione della L.R. 12/2005 ad oggi la Regione non ha previsto nelle leggi finanziarie che si sono succedute alcuna quota da destinare ai Comuni per l’adeguamento degli impianti esistenti così come invece previsto all’art. 2 comma 9 e all’art. 9 comma 2 della legge stessa;

CONSIDERATO
Che il 18 maggio 2010 scade il termine dei cinque anni entro cui tutti gli impianti pubblici e privati devono essere conformi alle prescrizioni della legge stessa (art. 3 comma 9);

EVIDENZIATO
Che esiste un forte nesso tra consumo energetico e produzione di gas serra e che gli adeguamenti previsti dalla L.R. vanno nella direzione di un sensibile risparmio energetico valutabile intorno al 30-40% (grazie alla sostituzione di lampade a mercurio con lampade a sodio) e che dal vertice di Copenaghen è arrivato un monito forte e chiaro per una sterzata in tema di politica energetica;

FA VOTI
Perché il Consiglio regionale destini, nella prossima legge finanziaria 2010, una cifra congrua soprattutto per quei comuni che dall’approvazione della legge ad oggi hanno operato concretamente sia approvando regolamenti applicativi della L.R. stessa sia facendo ricadere tutte le spese, per la messa a norma dei vecchi impianti, sui propri bilanci.